Campano, di Bellizzi, nato nel bel mezzo del vittorioso Mondiale di Spagna '82, che gli conferisce un destino all'insegna dello sport e dell'amore per la cultura iberica (ricambiato, ne sposa una bella rappresentante).
Ha praticato nuoto per anni con ottimi risultati e, dopo aver sperimentato diversi sport, ha deciso di passare dall’altra parte della barricata, facendo l’arbitro di calcio per sei anni e formando il suo carattere sui polverosi campi in terra battuta del Sud.
Dopo la maturità classica si trasferisce a Roma, dove nel 2006 si laurea in Scienze della Comunicazione, con una tesi sulla “questione rifiuti” in Campania.
Spinto dalla passione per il viaggio e da una buona dose di follia, che non guasta mai, senza conoscere una parola di spagnolo, si trasferisce dalla sera alla mattina nella meravigliosa Valencia, dove vive per diversi mesi e dove spesso torna a rigenerare animo e cuore.
Dopo una breve parentesi di vita a Dublino, torna a Roma dove frequenta un Master in Media Relations della Business School del Sole24Ore e, prima di approdare in kapusons, lavora per un anno e mezzo nelle relazioni esterne di E.ON Italia.
Al momento è "imprigionato" in kapusons da oltre 10 anni. Perché alla fine, quando stai in kapusons, sviluppi dipendenza e uscirne è veramente dura. Ma veramente.
Con l'indispensabile complicità della dolce metà iberica, nel frattempo ha viaggiato un bel po' e, soprattutto, ha messo al mondo il piccolo Edoardo, un "parlatore seriale" che la metà basta (come si dice a Roma).
Ama smisuratamente l'U.S. Salernitana (ma proprio assai assai) e non riesce a stare più di un paio di mesi senza prendere un aereo che lo porti "da qualche parte".

Crede che sia necessario ri-costruirsi ogni giorno, alla ricerca costante di qualcosa di nuovo, perché - come dice il suo gruppo preferito - “I still haven’t found what I’m looking for”.